Tutti noi abbiamo bisogno di favole! Abbiamo bisogno di compiere il Viaggio dell’Eroe, non importa se siamo adulti o bambini… “L’Alchimista” di Paulo Coelho è un libro che racconta il nostro potenziale e come esprimerlo; lo consigliamo a tutti i genitori, invitandoli a leggerlo ai loro figli. Roberta Airoldi lavora con noi da diversi anni, ed in questo articolo ci parla di questa favola e di cosa ha significato per lei. Buona lettura!

Il libro di Coelho l’ho letto per la prima volta qualche mese fa, e come d’abitudine ho annotato degli appunti, ho sottolineato le frasi più significative, evidenziato le pagine interessanti… La trama lineare e semplice, è raccontata con uno stile fluido, leggero: un giovane pastore andaluso di nome Santiago decide di compiere un viaggio per raggiungere le Piramidi d’Egitto, alla ricerca di un tesoro, la cui esistenza gli era stata svelata attraverso un sogno. Il viaggio ha un significato simbolico perché in realtà Santiago compie un cammino alla ricerca della realizzazione di se stesso. Quindi, il pastore da vita alla sua Leggenda Personale, incontrando diversi personaggi: il saggio Re di Salem, Melchisedek, il commerciante di cristalli, l’uomo inglese, l’Alchimista, Fatima la donna di cui si innamorerà, e altri che lo ostacoleranno.

Attraverso questa esperienza Santiago raggiunge una consapevolezza di se stesso più completa, superiore alle sue aspettative. Un viaggio spirituale, un’evoluzione, una simbiosi con l’intero Universo. Questo libro è uno di quelli che non ti stancheresti mai di rileggere per la ricchezza di contenuti. Mentre lo rileggevo mi sono accorta che evidenziavo inconsapevolmente determinate parole, che non solo si ripetevano durante la narrazione, ma che trovavano anche il loro spazio per un approfondimento e un chiarimento sempre maggiore.

Un primo esempio è la parola CUORE. Coelho ne parla e lo descrive in modo realistico tanto da sentirlo “vivo”: è un cuore che si commuove al sorgere del sole, che batte più veloce pensando al suo tesoro, che sogna, che è innamorato, che cambia perché se prima era abituato a partire ora vuole solo tornare, un cuore che non si può far tacere, non si può non ascoltare perché parla continuamente della vita e del mondo. Inoltre è anche un cuore che non trascura un sentimento come la paura, in particolare parla della paura di soffrire da parte degli uomini, mentre lui, il cuore, ha paura di soffrire al pensiero di amori finiti per sempre, di momenti felici deliberatamente non vissuti, di irraggiungibili tesori nascosti nella sabbia per l’eternità.

Bella questa immagine del cuore che soffre quando l’uomo decide di rinunciare a vivere i suoi sentimenti, le sue emozioni, di rinunciare a seguire i suoi sogni perdendo l’occasione di scoprire cose importanti, straordinarie e di avere giorni luminosi. L’uomo commette questa rinuncia nascondendosi dietro l’alibi della paura di soffrire: per istinto di protezione verso se stessi. È nella natura umana tutelarsi dalla sofferenza, preferendo abbandonare, desistere, evitare una scelta, un coinvolgimento, un progetto. Allora si dovrebbero ricordare le parole che ci insegna Coelho e cioè che la paura di soffrire è peggiore della sofferenza stessa, perché è paralizzante e allo stesso tempo immotivata, è solo una sensazione basata su un’ipotesi e non una certezza che qualcosa di negativo potrebbe accadere, anzi se riflettessimo con calma potremmo pensare che esiste anche la possibilità che possa verificarsi il contrario. Inoltre è altrettanto vero che nessun cuore è mai stato vinto definitivamente dalla sofferenza, perché il cuore insegna le strategie giuste per affrontare i colpi della vita inattesi e improvvisi, suggerisce l’atteggiamento giusto per sopportarli, per non esserne annientati, si impegna per renderci la via meno faticosa.

Allora perché non tentare, non provare a fidarci del nostro cuore? Ogni attimo di ricerca è un incontro con Dio: quando si vive una data esperienza, si impara conoscersi sempre più in profondità ed è quando si raggiunge questo livello più intimo che si sente veramente la vita dentro se stessi, l’appartenere all’Universo, alla creazione, a Dio. Importante il riferimento ai bambini: il cuore oramai parla solo a loro del tesoro che aspetta, perché gli essere umani non vogliono più scoprirlo, non vogliono seguire la via tracciata per loro dall’Anima del Mondo, il cammino della Leggenda Personale, il sentiero della felicità. Ritengono che il mondo sia qualcosa di minaccioso, insidioso, pericoloso arrivando ad assumere atteggiamenti che lo rendono più ostile, di diffidenza, individualismo, prevaricazione; i bambini invece sono più ingenui, più spontanei, più curiosi e offrono un terreno fertile alle parole del cuore: guardano il mondo e le persone con fiducia.

AMORE: parola chiave, unica e indispensabile per chi veramente, secondo me, intraprende il cammino della propria Leggenda Personale. Ripenso a Santiago che vedendo le piramidi piange e ringrazia Dio per avere creduto nella propria Leggenda Personale, per avere incontrato un Re, un commerciante di cristalli, un inglese e  un Alchimista lungo il suo cammino; ma soprattutto per aver incontrato una ragazza che gli ha fatto capire che l’Amore non avrebbe mai separato nessuno dalla propria Via. La fortuna di Santiago è quella di aver conosciuto Fatima che lo ama di un amore particolare, quello che dona felicità e libertà. Il dono più grande che si può fare ad un altro essere umano attraverso l’amore è quello di lasciarlo libero di realizzarsi, di desiderare il suo bene, di fare emergere il meglio che possiede: l’amore come dono all’altro non è possesso.

Per quanto riguarda l’amore spirituale, divino l’ho sempre sentito anch’io come una forza indescrivibile che si impadronisce del cuore e non puoi fare a meno di pregare. La preghiera per me ha tanti significati, è  ringraziamento, è necessità, conforto, commozione: basta un singolo granello di sabbia per scorgere le meraviglie della creazione, per immergersi nell’universo, nell’amore e sentirsi felici, sicuri e protetti. Ci si sente gratificati  e in pace nell’appartenere ad un “piano” così meraviglioso come quello progettato, per ogni essere vivente, da Dio. Alcune volte mi è capitato di chiedere dei segnali, delle indicazioni per capire se le scelte che avevo fatto fossero quelle giuste o di accorgermi di segnali che giustificavano e univano con un senso specifico le mie azioni. L’Universo è qualcosa di fantastico perché in ogni sua componente c’è bellezza e precisione e il mistero dei doni che si possono ricevere lungo il cammino della vita è unico e irripetibile. Nelle mie preghiere ho ringraziato semplicemente per il fatto di esistere, e se ho chiesto, è stato per ricevere aiuto e coraggio per andare avanti.

EVOLUZIONE: Santiago percorrendo la sua Leggenda Personale apprende, si trasforma, impara a trarre il meglio dalle cose, dalle situazioni, dalle difficoltà, impara ad ascoltare il suo cuore, a penetrare nell’Anima del Mondo, a parlare e a capire il linguaggio delle cose. Santiago quindi evolve, si modifica, progredisce. Santiago diventa un alchimista: trasforma  le occasioni in opportunità positive per il suo percorso, si realizza spiritualmente,  comprende le leggi del mondo, apprende come trasformarsi in vento. 

LEGGENDA PERSONALE ha tanti sinonimi: viaggio, cammino, percorso, sogno, ricerca, vita. Coelho dice che ognuno di noi deve seguire la propria Leggenda Personale con il desiderio di viverla veramente, e che esiste un solo modo per apprendere, l’azione, perché il viaggio insegna tutto ciò che dobbiamo imparare. Il desiderio, la volontà di credere fermamente in un obiettivo, impegnarsi per raggiungerlo, accettare qualunque sfida, qualunque sacrificio, qualunque conseguenza con l’atteggiamento giusto: quello che conta è essere protagonista fino in fondo della propria vita, per sentire di averla vissuta veramente. Scegliere di agire sempre perché l’immobilità è apatia, è mancanza di stimoli, è rinuncia, è disamore per se stessi e per ciò che è legato a noi. A proposito dell’importanza delle azioni, concludo riportando questo pensiero di Coelho: “ se ti concentrerai sulle azioni del presente riuscirai a migliorarlo, e se lo renderai migliore, anche ciò che accadrà dopo risulterà più appagante… dimentica il futuro e vivi ogni giorno della tua vita… ogni giornata è perfetta per essere vissuta o per lasciare questo mondo, tutto dipende da una sola parola: MAKTUB.

Roberta Airoldi – Educatrice